L’ULTIMO STUDIO. Gianriccardo Piccoli. Meditazioni su Lotto

 

Palazzo della Regione - Bergamo
26.08 - 04.10.2015
a cura di Giuseppe Frangi
allestimento a cura di Mario Botta

Le tele di Gianriccardo Piccoli, di cui otto di grande dimensione e impatto, insieme ad alcuni dei disegni più significativi, indagano il rapporto tra l’artista e Lorenzo Lotto nella fase in cui, dopo una vita di riconoscimenti, di successi, ma anche di cocenti umiliazioni soprattutto raccolte nella sua città, aveva deciso di chiudere la sua esistenza come oblato nel convento della Divina Casa di Loreto, dove morì nel 1556 circa. Un finale di esistenza nel cono d’ombra della cella conventuale, lontano dai centri in cui si trafficavano le grandi cose dell’arte. Quali pensieri, quali attese potevano attraversare la mente e il cuore di un grande artista come Lorenzo Lotto negli ultimi anni della sua vita?

La scelta di Lotto di ritirarsi a vita conventuale è uno di quei fatti misteriosi in cui tutti vorremmo scavare, per capire, per sapere di più. Invece dobbiamo fare i conti con quei magri indizi che Lotto stesso ci ha lasciato, notizie riportate con sistematicità nel Libro di Spese Diverse: voci di spese, con notazioni scarne. Eppure quello sfondo così spoglio può essere spunto sufficiente perché un artista di oggi possa mettere in moto l’immaginazione e provare a entrare pudicamente nell’anima del Lotto.

È questo il tema del lavoro di Gianriccardo Piccoli, che da una terra che fu tanto importante per la storia di Lotto, quella bergamasca, si è messo in dialogo con l’anima di quell’artista tanto lontano nel tempo, ma tanto affine al nostro tempo. Il lavoro di Piccoli è un viaggio dentro quegli oggetti evocati da Lotto nel suo Libro di Spese Diverse; un tentativo di immaginare attraverso quegli indizi seminati sui fogli dei registri, quali pensieri e immagini passassero per la testa del maestro giunto all’epilogo della sua vita. Piccoli non poteva fare a meno di confrontarsi anche con il “testamento spirituale” di Lorenzo Lotto, la “Presentazione di Gesù al Tempio”, probabilmente l’opera ultima dell’artista veneziano prima della sua morte, avvenuta a Loreto, presumibilmente nel 1556.

Scrive Giuseppe Frangi, curatore della mostra: “Quando Gianriccardo Piccoli si è messo davanti all’ultimo capolavoro di Lotto - una sorta di quadro del destino -, si è però accorto che appena lo approcciava, quel quadro quasi gli si spezzava tra le mani: troppo fragile, troppo dimesso, troppo impregnato d’incertezza, troppo singhiozzante in ogni suo tocco. Con un atto d’amore, prima ancora che di rispetto, Piccoli ha rinunciato alla pretesa di prendere tutto e ha scelto di accostare Lotto una sillaba dopo l’altra. È nata così, pezzo dopo pezzo, questa mostra che non è costituita da una somma di opere, ma che è un’opera unica, un’articolazione delicata di frammenti che nel loro insieme ci restituiscono la grandezza spezzata e balbettante del quadro totale di Lorenzo Lotto”.

In una stagione in cui l’arte spesso cerca ansiosamente una presenza mediatica, quasi come condizione della propria esistenza, seguire Lotto è un po’ andare controcorrente a cercare verità e sensibilità perdute. La delicatezza silenziosa del lavoro di Piccoli è un’eco di questo percorso a ritroso, che è in realtà un percorso negli strati profondi dell’identità artistica.