Moroni Sequel

 

Chiesa di San Bartolomeo, Albino
12.12.2021 -27.02.2022
a cura di Giuseppe Frangi

Un’opera, la “Crocifissione”, la cui potenza evocativa deriva dalla consonanza tra natura – il paesaggio bergamasco lungo il Serio – e vicende terrene e ultraterrene. Il cielo plumbeo, le fronde degli alberi come mosse da un vento, l’atmosfera e il presagio di tempesta. Il dramma della crocifissione di un corpo mortale che si trasferisce all’ambiente circostante, in un gioco di rimandi e compenetrazioni.

Non a caso, è proprio in relazione al capolavoro moroniano e alle suggestioni che ne derivano che l’artista Gianriccardo Piccoli presenta, per la prima volta all’interno del progetto MORONI 500, una sequenza di dieci opere nate dallo studio e dalla volontà di confrontarsi col capolavoro del maestro albinese.

“Il mio rapporto con Moroni risale ai tempi dell’Accademia di Brera”
 spiega Piccoli. “Nell’essere lombardo ritrovi nella Crocifissione di Albino quell’adesione naturalistica espressa così drammaticamente che fece gridare a Giovanni Testori ‘è un capolavoro’. Il territorio che lo possiede ha il privilegio di questo quadro unico, così significativo, sul quale, dopo averlo visitato tante volte, ho iniziato a lavorare nel 2017, nella speranza di un confronto con l’originale che questa occasione mi ha offerto. Mi sono confrontato nella convinzione dell’attualità di Moroni per la sua invenzione tonale e la capacità di rapportarsi con lo spazio, frapponendo un diaframma fra l’opera e lo spettatore calato in un confronto esistenziale dove vibra un’aria, nel caso della Crocifissione umida e sconvolgente; questi umori terreni sono stati formativi per il mio lavoro”.

Dieci “variazioni esistenziali” che vogliono dialogare con l’archetipo originale del Moroni, tracciare una linea tra due epoche nella ricerca di un dialogo che racconti la relazione tra l’arte sacra di ieri e di oggi. Curata da Giuseppe Frangi e allestita nella suggestiva cornice dell’ex chiesa di San Bartolomeo ad Albino, la mostra sarà accompagnata da un catalogo di Lubrina Bramani Editore e da un video che racconterà la genesi del progetto di Piccoli.

“Giovan Battista Moroni meritava un omaggio come questo in occasione del suo anniversario” commenta il curatore Giuseppe Frangi. “Meritava un omaggio intelligente, sobrio e assolutamente contemporaneo: non capita spesso che un artista di oggi riesca ad entrare nelle fibre di un suo collega del passato come Gianriccardo Piccoli ha saputo fare con Moroni. È un omaggio che ha il sapore di una vera fratellanza capace di scavalcare i secoli”.